Nell’anno 2027 sarà la città di Pompei, situata in provincia di Napoli, in Campania, a
rappresentare la capitale della cultura. La Giunta, presieduta dal sindaco Clemente
Mastella, ha infatti deliberato l’adesione alla candidatura della città di Pompei a ”Capitale
italiana della cultura 2027” con il progetto Pompei Continuum.
Quest’ultimo, infatti, comprende un piano inclusivo e solidale che mira ad un processo di
rigenerazione tanto urbana quanto turistica. Lo scopo è proprio quello di richiamare
l’attenzione sul potenziale artistico e culturale mediante un approccio che lega arte, fede,
storia e innovazione. Affinché ciò sia possibile, però, occorre trasformare le rovine
antiche, le vie della città e le piazze in luoghi multifunzionali ove ispirazione e rinascita si
pongono in prima linea tenendo conto di una progettualità condivisa di eredità culturale
e sostenibilità ambientale. Le iniziative, che prendono il via da questi capisaldi, ruotano
attorno al contributo di numerosi artisti, accademici, associazioni culturali e istituzioni
pubbliche e si configurano come ”Pompei Emissioni Zero”
,
”Luce e Santità”
,
”La Biennale
d’Arte nel nuovo Museo Civico” e la ”Formazione Archeologica Internazionale”
.
Il budget a disposizione prevede una quota di 4 milioni di euro e servirà alla gestione
degli eventi e delle attività preliminari previste da novembre del prossimo anno per un
totale di 36 milioni di euro allo scopo di finanziare le progettazioni esecutive; a credere
fortemente in questo progetto il Sindaco Carmine Lo Sapio che, presentando Pompei
come capitale della cultura 2027, ovvero una candidatura appoggiata da ben 102 comuni
campani, afferma: «Quella che affrontiamo è una sfida eccezionale che contiene una
promessa. Una promessa unanime di apertura e inclusione che si estende dall’entroterra
vesuviano fino al mare della Costiera sorrentina e amalfitana. E che da lì guarda all’Italia
e al mondo intero». Parole, queste, che lasciano spazio ad un impegno importante che
richiede costanza e partecipazione di tutti per poter incarnare quel modello tanto
auspicato non solo per l’Italia, ma per il mondo. Ciò significa andare oltre le frontiere sia
materiali che simboliche attraverso il potere della cultura.
Pompei, una città che conserva ricchezze storiche romane, distrutta nel 79 d.C. a causa
dell’eruzione del Vesuvio. La lava ha conservato la bellezza antica della moderna Pompei,
restituendoci intatta la città, ad oggi visitabile. Gli scavi di Pompei (ed Ercolano), hanno
portato alla luce un centro urbano fondamentale per l’Impero Romano. L’ultima scoperta
risale al 2020: i corpi di uno schiavo e di un padrone, che testimoniano che l’antica città
nasconde ancora importanti bellezze.
Prima di essere travolta, Pompei stava vivendo il suo periodo di prosperità, e
rappresentava un luogo di ritiro estivo per i più ricchi. Godeva inoltre di terreni molto
fertili, proprio per questo l’attività agricola era molto praticata e le pendici del Vesuvio
piene di insediamenti. La tragedia che travolse gli abitanti di Pompei, travolti nel sonno,
poteva essere evitata grazie ai segnali del Vesuvio, che per 2 giorni consecutivi fece
sentire la sua fame, ma fu un evento nuovo per il mondo dell’epoca.
Testimonianze scritte dell’epoca riguardo l’avvenimento ci sono state fornite da Plinio il
Giovane, che racconta la storia dello zio Plinio il Vecchio che cercò di aiutare gli abitanti di
Stabia, in fuga, cercando riparo dai lapilli e dal fumo sulle spiagge, ma la bontà di Plinio lo
portò alla morte per intossicazione da fumi.
Cosa vedere nella capitale italiana della cultura?
Il Santuario, dove, ogni 8 maggio e prima domenica di ottobre, migliaia di pellegrini
cattolici giungono da tutto il mondo per assistere alla messa in onore della Madonna di
Pompei.
Il Parco archeologico, che in se conserva colossali bellezze, tra cui il Foro,
importantissimo centro politico, economico e religioso; il cuore della città. Il Foro
ospitava botteghe, portici e il tempio di Apollo; e l’Anfiteatro, la più antica costruzione in
pietra scoperta, centro di intrattenimento per i cittadini pompeiani.