Leonardo da Vinci, Michelangelo Buonarroti e Raffaello Sanzio… I tre geni di un secolo, il Quattrocento (e parte del Cinquecento).
È su di loro che si incentra la trilogia di Antonio Forcellino, il secolo dei giganti. Il primo libro è dedicato a Leonardo e ripercorre con la maestria dello storico la vicenda politica italiana da papa Sisto IV fino ad Alessandro VI Borgia.
Sulla scena italiana varie dinastie si fronteggiano e si alleano: De Medici, Sforza, Borgia, Colonna, Orsini, della Rovere. Tra intrighi, passioni, donne forti come Lucrezia Borgia e Giulia Farnese, si fronteggiano i principi che combattono sia contro i turchi, altamente sottovalutati e i francesi chiamati in Italia dallo stesso Ludovico il Moro della famiglia Sforza.
Solo un ago regge la bilancia politica: Lorenzo de Medici, che muore nel 1492, mettendo fine alla agognata pace italiana per dare il via al Cinquecento, che è il secolo delle guerre di Italia, che combatterà contro l’invasore straniero, prima la Francia e poi la Spagna e sarà terra di scontri tra potenze straniere.
Tuttavia, nel libro emerge il grande genio che era Leonardo che si occupò di pittura, architettura, matematica, medicina, meccanica. Divenne famoso come organizzatore di feste, per i suoi allestimenti teatrali, per il grande cavallo di rame mai fusi in onore di Francesco Sforza, per la sua Ultima Cena che inizia a sgretolarsi dopo la sua morte, per il suo trattato di medicina, la prima opera scientifica illustrata, studiata direttamente dissezionando i cadaveri.
Dal romanzo emerge la capacità di Leonardo di comprendere le anime delle persone, come fa con Cecilia Gallerani, ma anche la sua inconcludenza, poiché interessato a troppo campi, tutti diversi e troppo avanti per i suoi tempi come il volo.