Il governo considera alcune malattie invalidanti che afferiscono all’ambito cardiocircolatorio, respiratorio, digerente, urinario, in cui i danni del morbo sono evidenti, ma non considerano problematiche malattie altrettanto invalidanti, ma i cui sintomi sono latenti, nascosti sottopelle come l’adenomiosi e l’endometriosi, malattie che attaccano l’utero e che causano a milioni di donne dolori che spesso non le permettono di essere attive o di condurre lavori pesanti.
Entrambe le malattie sono molto difficili da diagnosticare e spesso sottovalutate dai medici che riconducono il dolore cronico a fattori psico-somatici come lo stress o l’ansia o considerano normale che la donna debba provare eccessivi dolori sia durante il menarca che durante i rapporti.
L’endometrio della prima malattia è molto simile a quello di soggetti sani, ma ha un’alta adesività che gli permette di aderire ad altri tessuti extrauterini e dunque causare addensamenti. Si stima che circa tre milioni di donne soffrano di endometriosi e poche di loro ne sono pienamente consapevoli. La malattia può causare sterilità.
L’adenomiosi invece è dovuta alla presenza di endometrio nella parete muscolare uterina. Tale condizione causa infiammazione cronica caratterizzata da ispessimento locale o diffuso, che si estende oltre l’utero e porta ulteriori problemi a tutto il corpo. Spesso tali patologie non rispondono a una terapia antidolorifica anche se un rimedio naturale efficace può essere la canapa (che tuttavia porta sonnolenza, altro problema!). questa seconda malattia porta a un invecchiamento precoce dell’utero, all’impossibilità di avere figli e a dolori che variano da una volta ogni due settimane a una volta al giorno.
Su entrambe le patologie le emozioni giocano brutti scherzi: più si è in ansia o sotto stress, più si va incontro a dolori più forti.
Vorrei concludere con un appello rivolto a tutte le donne: se avete dolori, fastidi non incolpate voi stesse, consultate uno specialista e se questo dovesse sminuire il problema, voi non fermatevi, continuare a lottare, perché solo voi potete comprendere al 100% il vostro corpo e avete il diritto di essere curate in modo giusto in quanto esseri umani. Battetevi perché tali patologie vengano riconosciute come invalidanti dalla società intera e affermate in ambito lavorativo il diritto al riposo che vi spetta. Inoltre, invito tutto il popolo maschile a non considerare le donne “lagnose” solo perché si lamentano dei propri dolori, perché ogni corpo è diverso e così come non si dovrebbe fare body shaming, non si dovrebbe criticare la sopportazione del dolore di un individuo o peggio avere pietà di lui, perché tutti meritiamo di essere compresi ed amati in salute così come nella malattia.