L’ABUSO NELL’ARTE – SPECIALE 25.11.21

“Susanna e i vecchioni” [1], Tintoretto, 1555/5
“Le viole” [2], Edgar Degas,1868/69
“Cute piece” [3], Yoko Ono, 1964

In ricorrenza del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle Donne, facciamo un tuffo nel mondo dell’arte. Insolito, ma vero, già nel passato, alcuni autori hanno dato importanza a questa delicata tematica. La potenza di queste immagini può farci capire veramente molto.

Partiamo con un’opera di Tintoretto, intitolata “Susanna e i vecchioni” [1], che vede protagonista appunto Susanna, personaggio dell’Antico Testamento, intenta a fare un bagno nel suo giardino. Malauguratamente viene raggiunta da due vecchi conoscenti del marito e minacciata, ma essendosi rifiutata di compiere qualunque atto, viene accusata di falso adulterio e condannata. Per fortuna, secondo il mito, un terzo personaggio la salverà, verificando le ragioni della donna e credendole.

Questa rappresentazione racchiude una verità purtroppo molto vicina a noi: abusi e minacce verso il genere femminile; allo stesso tempo però, l’anima buona di chi avrà coraggio, salvandola e di credendo alla vittima, piuttosto che giustificare i carnefici solo perché “uomini”.

Una seconda opera è invece “Le viole” [2] di Edgar Degas, dunque “Lo stupro”. Con le sue incredibili doti artistiche Degas immortala l’attimo in cui questa donna viene bloccata in una camera, con un uomo che le impedisce di uscire, poiché valicato sulla porta con prepotenza. La spallina calata, l’espressione e la posizione della ragazza fanno ben intuire qual è l’intento di questo individuo. Quadro molto intenso e capace di trasmettere a pieno le sensazioni cupe e dolorose di cui momenti come questo sono dolorosamente pieni zeppi.

Ed eccoci di nuovo l’immagine di una donna sottomessa, obbligata, una donna che diventa vittima poiché considerata inferiore, poiché materializzata come fosse un giocattolo da usare e poi buttare via.

Infine una rappresentazione molto più recente, la “Cute Piece” [3] di Yoko Ono. Durante una mostra, seduta a terra Yoko indossa un abito elegante, e difronte a lei delle forbici. Al pubblico verrà chiesto ogni volta di tagliare piccoli pezzi di stoffa e portarli via con se. L’artista verrà quindi lasciata seminuda al suolo; dunque ci chiediamo, quanti ancora seguendo il branco, faranno a pezzi la dignità di una donna, per portarle via parti di se così da ridurla al nulla nella totale indifferenza?

Oggi eccoci nel 2021, ma quanto ancora questo strazio dovrà continuare?

 

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