MATURITÀ 2024: LE CRITICITÀ DI QUEST’ANNO

A cura di: Sabrina Carratù e Lucrezia Pia Iacuzio

Anche quest’anno con il brano Notte prima degli esami, Antonello Venditti si è pagato le vacanze e avvicinandosi la fine degli esami orali, non possiamo non discutere sull’andamento della maturità di quest’anno.

Per quanto riguarda la prova comune di italiano, ci sono state alcune tracce molto attuali e interessanti come quella riguardante la guerra Fredda e la storia d’Europa e l’elogio dell’imperfezione di Rita Levi Montalcini, che in un mondo sempre più sul fronte di guerra non è argomento scontato, come non banale è la traccia della Montalcini che spinge i ragazzi all’errore, in una società che li vuole tutti omologati e perfetti. Autori indiscussi e sempre amati per le analisi del testo sono stati Ungaretti e Luigi Pirandello rispettivamente con Pellegrinaggio ed I quaderni di Gubbio operatore. Un brano molto interessante riguardava la scoperta del silenzio, del suo valore stesso all’interno di un discorso, in quanto il suo sapiente uso può fungere da cassa di risonanza in un monologo anche se questo può sembrare un paradosso, bisogna dosare le parole, così come si deve fare per le pause.

Di sicuro la traccia che ha destato più critiche è ‘Profili, selfie e blog’ di Maurizio Caminito. Bisogna dire che il brano proposto non è per niente attuale in quanto è datato al 2014 e 10 anni in termini di tecnologia e digitalizzazione sono un lasso di tempo molto ampio. Si chiede ai ragazzi di discutere sull’importanza del diario nell’era digitale, ma quasi il 50% dei ragazzi non ne ha mai scritto uno e se lo ha fatto aveva massimo 10 anni. Inoltre, i blog sono sempre più in disuso grazie all’avvento dei social che di fatto sono il diario quotidiano delle persone, non solo ciò che vogliono far vedere, ma nei profili privati anche le parti più comiche o più intime della propria vita. Dunque, non si sarebbe dovuta proporre una traccia del genere in quanto il Ministero dimostra di non essere ancora una volta al passo con i tempi e di non conoscere i ragazzi di cui si fa rappresentante.

Per quanto riguarda invece i licei scientifici, nonostante la difficoltà della prova, è stato a tratti divertente scoprire che la forma che usciva fuori risolvendo la funzione era un cuore, un segnale matematico d’amore o di amore per la matematica?

Una grande batosta l’hanno avuta di certo i licei classici che hanno visto uscire come brano da trasdurre il temutissimo Platone, anche se per fortuna il brano non era tratto dalle indecifrabili Maschere, ma bensì da “Minosse o della legge”, che ha comunque fatto levare una vera e propria protesta che ha coinvolto 3 ragazze di un liceo classico veneziano, che hanno deciso di fare “scena muta” all’esame orale per protesta al voto negativo ricevuto nella prova scritta.

Più fortunati sono stati gli studenti dell’indirizzo scienze umana, che hanno affrontato un brano della ben nota Montessori, mentre più sfortunati i ragazzi del liceo linguistico indirizzo tedesco che hanno avuto due dialoghi, rispettivamente Edith Schreiber-Wicke (*1943): Der Pelzmantel (2014).

Insomma anche quest’anno la maturità ha avuto i suoi alti e bassi, e speriamo per l’anno prossimo in ulteriori miglioramenti, soprattutto in tracce che siano più attuali per quanto riguarda l’era digitale.

 

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