I MONDIALI DELLA DISCORDIA

Già da diverso tempo, ormai del Qatar non si parla più soltanto per via dei mondiali, anzi questi sembrano essere passati sotto traccia per via prima delle pessime condizioni lavorative a causa delle quali sono morti moltissime persone mentre lavoravano per la costruzione degli stadi e gli edifici per il mondiale. Il lavoro forzato domina ancora, soprattutto ai danni dei lavoratori del settore della sicurezza privata e delle lavoratrici domestiche. Il pagamento di somme sproporzionate per ottenere un impiego (da 1000 a 3000 euro) è causa di debiti che a pagare ci vogliono mesi se non anni, contribuendo così a intrappolare i lavoratori in un ciclo di sfruttamento. Si è aggiunta la totale assenza di diritti civili il Qatar nega non soltanto le unioni civili tra persone dello stesso sesso, l’articolo 296.3 del codice penale del Qatar criminalizza vari atti sessuali consensuali tra persone dello stesso sesso e prevede il carcere e le transgender arrestate sono obbligate a seguire terapie per la conversione come condizione per la loro scarcerazione. Più grave è la condizione pessima in cui vivono le donne danneggiate da una politica maschilista, il sistema del tutore maschile (di solito il marito, il padre, un fratello, un nonno o uno zio) richiede che le donne devono chiedere il permesso per sposarsi, studiare all’estero, lavorare nell’amministrazione pubblica, viaggiare all’estero se hanno meno di 25 anni e accedere ai servizi di salute riproduttiva. 

Le donne non sono protette adeguatamente dalla violenza domestica e sessuale ed è molto difficile ottenere il divorzio. Oltre tutto questo c’è anche la libertà di stampa negata, nonché le limitazioni alle manifestazioni pubbliche di dissenso di piazza. Qualcuno ha deciso di fare questi mondiali in Qatar per aiutare il Qatar in un re-washing all’immagine negativa che ha ormai da secoli per via delle cose che ho detto poc’anzi, pur sapendo che il Qatar non aveva fatto alcun passo in avanti in merito ai diritti. A dare il via all’inchiesta Qatargate, sarebbe stata una segnalazione arrivata dagli Emirati Arabi Uniti all’intelligence del Belgio che per mesi ha lavorato con i servizi segreti di altri 5 Paesi, ma non con quelli dell’Italia. È quanto ricostruisce il Corriere della Sera. La segnalazione degli Emirati, scrive il Corriere, “ha portato gli 007 sulle tracce di un centro di studi del Marocco a Bruxelles dietro il quale si nascondeva una centrale di spionaggio. I servizi belgi hanno appurato che il centro culturale aveva collegamenti con l’ambasciatore marocchino in Polonia Abderrahim Atmoun che nelle carte dell’inchiesta è citato come colui al quale Panzeri doveva affidare dei regali da lui ricevuti affinché fossero trasferiti in Marocco”. “Partito nel 2021 come un caso di sicurezza nazionale per la minaccia di interferenza da parte di un Paese straniero sui processi decisionali del Parlamento europeo – continua il Corriere – il dossier evidentemente a un certo punto perde di pericolo e si trasforma in una questione di corruzione internazionale, altrettanto grave, ma meno allarmante per gli 007 locali che lo passano alla magistratura ordinaria. I magistrati ci lavorano e puntano anche ai rapporti con il Qatar, specie della vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili”. 

Inoltre il Qatar avrebbe corrotto parlamentari europei, recentemente è stata anche avviata un’indagine che coinvolge diversi parlamentari europei e persone che lavorano nel Parlamento Europeo alcuni dei quali italiani. Infatti, la procura Belga Sabato 10 dicembre ha fatto sapere che sono state arrestate quattro persone, fra cui una delle attuali vicepresidenti del Parlamento Europeo, la greca Eva Kaili, e l’ex parlamentare europeo italiano Antonio Panzeri, entrambi espressione di partiti del centrosinistra. Tra gli altri indagati c’è Francesco Giorgi compagno di Eva Kaili, Giorgi sarebbe il collante tra Panzeri ed Eva Kaili. In quanto lui era l’ex assistente di Panzieri (figura di riferimento per il giovane), avrebbe confessato di aver gestito i soldi dell’organizzazione pur percependo circa 2500 euro mensili dalla sua attività di assistente, pertanto lui stesso ha dichiarato che non avrebbe avuto bisogno dei soldi del Qatar. Giorgi è stato incriminato e incarcerato, nella sua casa di Abbiategrasso la guardia di finanza di Milano ha trovato circa 20mila euro in contanti. Attualmente Giorgi è l’indagato che sta fornendo il quadro più chiaro della situazione: Secondo quando scrive la Repubblica, Giorgi avrebbe anche indicato di sospettare che Andrea Cozzolino e Marc Tarabella, entrambi europarlamentari del gruppo S&D, avrebbero preso soldi tramite Antonio Panzeri, inoltre ha confessato di aver fatto parte di un’organizzazione utilizzata dal Marocco e dal Qatar allo scopo di interferire e condizionare gli affari europei. Il suo ruolo era quello di gestire i contanti. Lo scrive stamane il quotidiano francofono belga Le Soir in base a documenti visionati insieme a La Repubblica. Secondo quanto scrive il giornale, Il Marocco sarebbe coinvolto nella vicenda di sospetta corruzione attraverso il suo servizio di informazione esterna, la Dged. In base ai documenti consultati dai due quotidiani – si legge ancora sul giornale – Panzeri, Cozzolino e Giorgi sarebbero stati in contatto con la Dged e con Abderrahim Atmoun, l’ambasciatore del Marocco in Polonia. 

Le accuse sono di associazione a delinquere, riciclaggio e corruzione. La Procura sospetta che il Qatar abbia coinvolto diverse persone del parlamento Europeo per un re-washing della propria immagine nell’Occidente e nelle istituzioni europee, il Qatar con un breve comunicato ha respinto “ogni tentativo di associare lo stato ad accuse di irregolarità”. Inoltre è stato fermato Niccolò Figà-Talamanca, direttore della Ong No Peace Without Justice che opera a Bruxelles, e secondo gli inquirenti insieme alla Ong di Panzeri Fight Impunity raccoglieva parte del denaro qatarino. 

Eva Kaili qualche settimana fa in un suo discorso al Parlamento Europeo si era espressa a favore del Paese: «Signora presidente, oggi i mondiali di calcio in Qatar sono la prova di come la diplomazia sportiva possa realizzare una trasformazione storica di un paese con riforme che hanno ispirato il mondo arabo. Ho solo detto che il Qatar è all’avanguardia nei diritti del lavoro, abolendo la kafala e riducendo il salario minimo. Nonostante le sfide che anche le aziende europee stanno negando per far rispettare queste leggi, si sono impegnati in una visione per scelta e si sono aperti al mondo. Eppure, alcuni qui chiedono di discriminarli. Li maltrattano e accusano di corruzione chiunque parli con loro o si impegni. Ma nonostante ciò, prendono il loro gas. Eppure, le loro aziende vi traggono profitti miliardari. Da greca ho ricevuto una lezione e ricordo a tutti noi che abbiamo migliaia di morti a causa del nostro fallimento nel trovare vie legali di migrazione in Europa. Possiamo promuovere i nostri valori, ma non abbiamo il diritto morale di fare conferenze per ottenere un’attenzione mediatica a buon mercato. E non imponiamo il nostro modo di fare, lo rispettiamo, anche senza Lng. Sono una nuova generazione di persone intelligenti e istruite. Ci hanno aiutato a ridurre la tensione con la Turchia. Ci hanno aiutato con l’Afghanistan per salvare attivisti, bambini, donne. Ci hanno aiutato. E sono negoziatori di pace. Sono buoni vicini e partner. Possiamo aiutarci l’un l’altro a superare le nostre carenze. Hanno già raggiunto l’impossibile». Durante la perquisizione presso l’abitazione della vice presidente Eva Kaili, scrive il quotidiano belga L’Echo, sarebbero stati trovati addirittura “sacchi di banconote”, questo chiarirebbe il perché Kaili sia stata arrestata nonostante l’immunità parlamentare. Secondo il regolamento del Parlamento europeo l’immunità, decade in caso di flagranza di reato. Anche il padre di Kaili è stato arrestato: stava cercando di fuggire portando con sé una valigia piena di banconote. L’operazione ha portato al sequestro di 600mila euro in contanti, smartphone e altro materiale informatica. Il denaro sarebbe stato sequestrato a casa di Panzeri, un ex eurodeputato Dem che ha fondato l’ong Fight Impunity e si occupa di violazione dei diritti umani. Panzeri “è sospettato” di essere intervenuto “politicamente con i membri” che lavorano al Parlamento Europeo “a beneficio di Qatar e Marocco, contro il pagamento”. Lo si legge in uno degli atti dell’indagine di Bruxelles per “corruzione di funzionari e membri degli organi delle Comunità europee e di Stati esteri, riciclaggio e associazione per delinquere”. 

Il nome più importante nelle ultime ore è quello di Andrea Cozzolino, che a parere di Giorgi sarebbe coinvolto nelle relazioni tra Panzeri e i servizi segreti del Marocco, interessati a fare pressioni sugli europarlamentari per evitare interferenze di Bruxelles sulla questione del Sahara occidentale. Attualmente Cozzolino non è indagato e in alcune sue dichiarazioni nega un suo coinvolgimento.  Attenzionata dagli inquirenti è una sua mail inviata ad alcuni colleghi in vista del 24 novembre scorso sulla «situazione dei diritti umani nel contesto della Coppa del mondo Fifa in Qatar». Nel testo scriveva: «Vi ribadisco la mia posizione che ho portato nell’incontro di ieri e vi chiedo di votare contro… Si sostiene che la Coppa del Mondo sia stata assegnata dalla Fifa al Qatar grazie ad abusi e corruzione. Il Parlamento europeo non dovrebbe accusare un paese senza prove. E in ogni caso, se vogliamo discutere di corruzione nello sport, allora forse sarebbe necessario riflettere su tutto, compresa la Coppa del Mondo che si è giocata in Germania nel 2006».

 

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