Ormai il conflitto sul fronte ucraino ha raggiunto le nostre case di volta in volta con notizie sempre più drammatiche col passare delle ore, ma chiediamoci: quando è iniziato il tutto? Abbiamo preparato una piccola ricostruzione degli eventi e delle tensioni tra le due nazioni.
Partiamo dal 1922, l’Ucraina entra a far parte dell’Unione Sovietica come Repubblica socialista sovietica ucraina, una delle 15 repubbliche dell’URSS. Trascorrono sette anni, è il 1929 e Joseph Stalin decide di voler cambiare la struttura economica sovietica cercando di far prendere allo stato il controllo delle terre agricole e della loro produzione, insomma la famosa abolizione della proprietà privata ai contadini più la deportazione di diversi piccoli proprietari terrieri. L’Ucraina aveva una forte tradizione agricola e la conseguenza di queste misure fu l’Holdomor, una carestia che colpì migliaia, ma che dico, milioni di morti nell’arco di quattro anni e il totale coinvolgimento dell’URSS è ancora oggi fonte di discussione.
Facciamo un salto nel tempo di dodici anni, è il 1941 e la Germania nazista e i suoi alleati danno inizio alla campagna di Russia, tra i paesi occupati ci fu ovviamente anche l’Ucraina dove circa trenta mila ucraini si arruolarono in un reparto delle SS, ponendo le prime basi di azioni antibolsceviche e antirusse tra cui la formazione della principale guerriglia dell’Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini, l’Esercito insurrezionale ucraini. Questo dovette scontrarsi contro l’Unione Sovietica anche nel dopoguerra fino al 1954, alla loro totale incapacità di perseguire altri attacchi. Nello stesso anno però in concomitanza con la pace, l’URSS decise di annettere all’Ucraina il territorio della Crimea per festeggiare i “300 anni di amicizia tra Russia e Ucraina”. Tenete a mente la Crimea, sarà cruciale per la storia che stiamo raccontando.
Siamo alla fine degli anni Ottanta del Novecento, anzi è il 1991 e l’indipendenza dell’Ucraina viene confermata con il 90% dei voti favorevoli, percentuale altissima che sta a testimoniare la volontà del popolo ucraino di essere uno stato democratico e indipendente. Certo durante gli anni le questioni irrisolte del passato non hanno mantenuto rapporti facilissimi e l’Ucraina non si è mai distaccata completamente dalla dipendenza russa. Già durante il periodo dell’indipendenza ci furono malumori per quella parte di popolazione filorussa soprattutto nel sud, sud-est del paese e nacque il movimento internazionale del Donbass che si oppose all’indipendenza. Donbass è un nome che negli ultimi giorni abbiamo sentito non poco.
Arriviamo ai giorni nostri, 2014, Vladimir Putin presidente della Russia. I rapporti tra i due paesi sfociarono quando le forze armate russe presero il controllo della Crimea per instaurare un governo filorusso in una zona dell’Ucraina dove la maggioranza della popolazione è russa. La Crimea viene considerata annessa alla Federazione russa e l’Ucraina ne riconosce l’indipendenza, il parlamento della Crimea si pronunciò favorevole a aderire alla Russia, ma l’UE, Kiev e gli USA consideravano illegale quest’azione. Nonostante ciò, i due membri della Federazione russa hanno continuato a lavorare sull’adesione della Crimea, ricevendo sanzioni economiche da parte della UE.
Passano otto anni, è il 2022 e le tensioni trascinate dal 2014 non solo non sono finite, ma che, come abbiamo visto in questi giorni, sono peggiorate nello scenario che tutti noi non ci auguravamo, al ritorno poco gradito in Europa del suono delle sirene, dei nascondigli sotterranei, delle evacuazioni di massa e soprattutto della perdita della libertà.