Tutto dipende dall’educazione. Questa frase è stata pronunciata nella seconda serata del Festival di Sanremo da Lorena Cesarini, co-conduttrice della serata. Lorena è un’attrice trentaquattrenne, laureata in storia contemporanea, nata a Dakar da mamma senegalese e padre italiano. Inoltre è nota al grande pubblico per essere stata una delle protagoniste della serie Suburra.
Il tema che ha trattato è quello del razzismo, un tema molto ampio e molto diffuso.
Facendo riferimento al libro “Come spiegare il razzismo a mia figlia”, ha parlato della sua esperienza personale; prima conduceva una vita tranquilla dove il suo colore della pelle non le aveva mai vietato di raggiungere i suoi obiettivi, però tutto è cambiato quando è stata chiamata come co-conduttrice per Sanremo, infatti proprio in questa circostanza ha ricevuto molti insulti riguardanti il colore della pelle.
“Tutto dipende dall’educazione” è ciò che diceva dal palco; credo che in parte questa frase sia vera, proprio perché noi siamo il prodotto di chi ci ha cresciuto, ma allo stesso tempo credo che non sia sempre e solo così, poiché siamo noi a decidere chi vogliamo essere.
Bisogna ragionare, bisogna far capire alle persone quanto il color della pelle non sia un limite che ci distingue.
Il libro su cui si è basata Lorena, diceva che il colore della pelle non doveva essere un segno di confronto, perché ognuno di noi, che abbia un colore di pelle chiaro o scuro ha lo stesso colore del sangue; questo deve farci capire quanto ognuno di noi è uguale all’altro, quanto nessuno di noi può sentirsi superiore agli altri solo perché crede di esserlo.
Quindi ciò su cui ci dobbiamo focalizzare oggi, è proprio questo, quanto siamo disposti a capire che non è il colore della pelle a renderci superiori?
Quanto siamo disposti a non far sentire a disagio persone che hanno un colore diverso dal nostro? Ed infine, quanto siamo disposti ad essere aperti all’altro?
Bisogna aprire le nostre porte, ma soprattutto il nostro cuore, essere aperti alla diversità, accoglierla ed accettarla. Ma soprattutto bisogna saper dosare le proprie parole, capire che queste possono ferire.