Inizio col dire che Alessandro Magno è sempre stato il mio personaggio storico preferito.
Adoro il modo in cui è stato educato dal grande Aristotele, adoro il modo in cui gli storici lo descrivono: indistruttibile, razionale, ma anche affettuoso, sensibile e compassionevole.
Valerio Massimo Manfredi in questo primo libro ci fa vedere un Alessandro bambino, un ragazzino che idolatra la figura paterna, che fa di tutto pur di dimostrare al padre il suo valore.
È questo quello che ho apprezzato: Alessandro è un eroe, ma il suo comportamento è uguale a quello di qualsiasi bambino della nostra epoca che cerca in tutti i modi di dimostrare ai genitori quanto è bravo.
La sua educazione è esemplare: in 3 anni a Mieza impara a far di conto leggere, scrivere, diventa chirurgo e scopre i segreti della natura.
Alessandro è una figura enigmatica: in lui convivono la razionalità e la calma date dall’educazione alla greca, ma anche la rabbia, una passione struggente che a volte sembra prendere il sopravvento come nella battaglia di Cheronea o nella rivolta contro i Tebani.
In conclusione non ci resta che seguire il nostro ragazzo all’interno della trilogia del grande Valerio Massimo Manfredi e chiederci:” Cosa gli riserverà il futuro”?