È il secondo libro della saga delle Sette Dinastie scritto da Matteo Strukul.
I protagonisti sono sempre le città più importanti del Rinascimento: Roma, Napoli, Firenze, Venezia, Milano e Forlì con le rispettive dinastie.
In un gioco di potere e di intrighi, si dipanano guerre e politiche di gioco.
Nella descrizione del difficile periodo che è il Rinascimento non mancano arte e letteratura con le pietre miliari di Leonardo e Michelangelo, ma anche con Pietro Bembo e Nicolò Machiavelli.
Tutti i personaggi, anche i secondari sono analizzati in modo impeccabile, ma un personaggio che mi ha stregata è Cesare Borgia, conosciuto per la sua fama di traditore, guerriero e seduttore, ma che in realtà cela nel cuore un amore proibito, quello per la bella sorella Lucrezia, che lo divora giorno dopo giorno.
Inoltre molti capitoli sono dedicati all’epidemia che fu chiamata il mal francese, portato dai soldati di Carlo VIII nel bel paese e di cui si ammala lo stesso Cesare.
Interessante constatare come le misure preventive prese dalla città di Venezia non furono poi così diverse da quelle prese dal nostro governo oggi per contrastare il Covid: isolamento dei contagi e studi anatomici per cercarne una cura.
Il libro insegna dunque che la storia non è un insieme di fatti da imparare a memoria, ma una lezione di vita, poiché guardando al passato ci ricordiamo nel presente degli errori da non commettere in futuro.