LA PERSISTENZA DELLA MEMORIA

«Il tempo è la dimensione delirante e surrealista per eccellenza» affermò Salvador Dalì una sera durante la quale si fermò a riflettere sulla relatività del tempo dando vita ad una delle sue opere più famose: «La persistenza della memoria».

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Salvador Dalì,24 cm x 33 cm, olio su tela,1931.

Nell’opera, ogni orologio segna ore diverse per dimostrare come il trascorrere del tempo viene scandito diversamente per ciascun individuo. Tutti noi spesso ci troviamo a vivere una medesima situazione, ma ognuno di noi ha una propria sensazione temporale di quest’ultima. Per sottolineare l’aspetto psicologico del tempo Dalì inoltre rappresenta gli orologi deformati rispetto la loro forma geometrica e dalla consistenza quasi liquefatta, da qui il secondo nome dell’opera «Orologi molli».
L’unico orologio solido è di color arancio ed ha sopra alcune formiche che sembrano divorarlo, quasi ad indicare l’annullamento di un tempo cronologico. Dal momento che il tempo è inafferrabile, non può essere scandito da un oggetto fisico come un orologio.

Quest’immagine però è anche simbolo di una preoccupazione non solo di Dalì ma dell’intera umanità: Nonostante ognuno viva il tempo diversamente ciò che accomuna tutti è il terrore del tempo che fugge. Dobbiamo vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo, sfruttare al meglio ogni secondo del nostro tempo perché è unico e prezioso ma soprattutto non ritornerà più!

 

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